Il mutuo ipotecario vitalizio è un mutuo garantito da ipoteca, da quel diritto reale cioè che permette alla banca di recuperare il credito coattivamente (esecuzione forzata sull’immobile) in caso di insolvenza del debitore.

L’aggettivo “vitalizio” accostato al mutuo ipotecario è sorto con l’entrata in vigore della Legge n°248 del 2005, introduttiva del cosiddetto “lifetime mortgage”, tradotto letteralmente, mutuo vitalizio.

Questa forma di mutuo si distingue dal semplice finanziamento gravato da ipoteca, per il fatto di essere un prodotto dedicato ai soggetti over 65 che vogliono integrare la prestazione pensionistica con una rendita vitalizia derivante dall’acquisto di un immobile.

Il mutuo ipotecario vitalizio si sostanzia in un finanziamento a medio e lungo termine con capitalizzazione annuale di interessi e spese, e rimborso integrale in un’unica soluzione alla scadenza, assistito da ipoteca di primo grado su immobili residenziali.

In cosa consiste tale mutuo e a chi si rivolge

In sostanza, questo non è altro che un particolare genere di finanziamento senza rate, previsto con la Legge n°248/2005, che consente ad alcuni soggetti di ottenere del denaro dagli istituti finanziari, fornendo come garanzia un’abitazione principale oppure un’altra posseduta in proprietà. Tale somma fornita poi non ha nessun vincolo di finalità, cioè il soggetto che l’ha ricevuta potrà utilizzarla come crede. Per questo motivo, tale prestito può essere richiesto quando si abbia necessità di avere della liquidità.

La particolarità del mutuo ipotecario vitalizio risiede nel fatto che risulta destinato a quelle persone che abbiano compiuto almeno i 60 anni d’età. Il finanziamento erogato dagli istituti bancari può arrivare poi fino al 50% del valore dell’immobile posto a garanzia, con possibili variazioni in base all’età anagrafica del soggetto.

Comunque, tali istituti tendono a finanziare approssimativamente circa il 10% del valore dell’abitazione per i sessantenni, il 20% per i settantenni, il 40% per gli ottantenni ed infine il 50% per novantenni.

Tale prestito sarà poi estinto “ex-post”, cioè con la morte del richiedente, tramite la semplice vendita della casa su cui grava l’ipoteca oppure con la restituzione della somma concessa da parte degli eredi del richiedente. In pratica, questi ultimi, devenuti titolari del diritto di godimento sull’immobile, diverranno anche titolari del debito stesso. Pertanto, essi potranno scegliere tra due opzioni possibili.

Da un lato, restituire la somma ottenuta dal richiedente, pagandone il debito ed evitando così la vendita della casa da parte dell’istituto finanziario oppure, dall’altro lato, permettere a quest’ultimo tale vendita, al fine di fargli recuperare la somma precedentemente erogata. Nel caso la cifra ottenuta da questa operazione fosse superiore a quella del finanziamento, la differenza verrà restituita agli eredi.

Requisiti e cifra finanziata

Come abbiamo accennato, per poter accedere a questo prestito bisogna essere soggetti con almeno 60 anni di età e possedere un titolo di proprietà su di un immobile residenziale da porre come garanzia.

Tale immobile, tuttavia, deve avere un valore di oltre 75.000 Euro e non deve essere gravato da altri diritti reali o di eventuali vincoli di alcun genere. Il finanziamento può partire da 20.000 Euro e raggiungere al massimo i 350.000 Euro. Comunque, tale cifra varia in base al valore dell’immobile e all’età anagrafica del richiedente.

In particolare, questo valore è determinato da una perizia che viene effettuata da un esperto esterno alla banca e che ne valuta appunto il prezzo sul mercato immobiliare.

Una volta realizzata tale perizia, la cifra massima spettante al soggetto è stabilita ed elargita in base sia ad una percentuale specifica di questa valutazione e sia all’età della persona che ne fa richiesta.

Alcune importanti considerazioni

È bene sottolineare che la proprietà dell’immobile resta nelle mani del soggetto richiedente il prestito e pertanto le imposte di qualsiasi genere (tra cui Imu, Tasi e tassa sui rifiuti) relative alla casa restano a carico del proprietario stesso. Inoltre, ad influire sulla possibilità di ottenere tale finanziamento, vi è l’effettiva commerciabilità dell’abitazione. Infatti, da questo punto di vista, una banca ha maggiore interesse ad avere un’ipoteca su strutture situate nelle grandi città e quindi con mercati immobiliari dinamici, piuttosto che in piccoli centri.

Infine, come abbiamo accennato, la restituzione della somma ottenuta potrà avvenire in due modi: senza o con capitalizzazione.

In pratica, nel primo caso, gli interessi maturati e le spese dovranno essere rimborsate prima della morte della persona finanziata, mentre la somma elargita si restituirà solo dopo di questa.

Nel secondo caso, invece, l’intera cifra complessiva dovrà essere rimborsata in un’unica soluzione, alla scomparsa del finanziato.